"Esistono dei luoghi che possono essere soggetti a resurrezione, ma seminando dal basso, lentamente, e attirando esempio attraverso i bambini, i più piccoli.
Le persone come Davide Cerullo sono dei seminatori, e il suo Albero delle Storie è il prodotto di una semina che vince."
Erri De Luca
L’Albero delle Storie nasce e opera a Scampia, Alle Vele, ma non viene solo da lì.
Parla napoletano ma a volte anche tanti altri dialetti italiani perché l’albero parte da Scampia ma gira l'Italia. In tanti hanno collaborato e collaborano a questa realtà, ognuno dando quello che può dare del suo tempo, del suo sapere, del suo fare e di tutto quello che può dare e far circolare. L’albero delle storie accoglie soprattutto quei bambini e ragazzi che rischiano di non rispondere "presente!" all'appello.
Ogni bambino, ogni ragazzo, porta con sé un mondo, spesso difficile ma non impossibile da affrontare. Ogni bambino porta una sua pagella, spesso difficile ma non impossibile da migliorare. Ogni bambino porta un sorriso e una speranza, spesso piccola ma non impossibile da rafforzare.
Attraverso l'impegno personale e di gruppo, attraverso il sostegno concreto di tanti, attraverso il lavoro di rete, attraverso la fraterna presenza di scrittori e personaggi che hanno preso a cuore l’albero delle storie cerchiamo di costruire alternative al destino che tanti pregiudizi e tante difficoltà vere cercano di imporre a questi ragazzi.
Noi pensiamo che l'alternativa più solida si costruisce con la consapevolezza di sé e del mondo, e questa viene dalla cultura e dalla conoscenza che nasce a scuola.
Venite all’albero delle storie perché a Scampia, Alle Vele, c'è un laboratorio di vita alternativa dove stiamo sostenendo il cambiamento. Quello vero.
Davide Cerullo
Lettera di Mariangela Gualtieri a Davide Cerullo dopo una sua visita all'Albero delle Storie
Carissimo Davide,
Sono stata in giro tutto il mese di ottobre, un po’ a denti stretti per qualche inceppo, ma in posti bellissimi.
Residenze e città io credo fra le più belle del mondo.
E in tutto questo splendore, adesso che sono a casa, splende ancor più la tua bolla di terra feconda, il tuo Albero delle Storie che come puoi immaginare mi è rimasto nel cuore.
Ti ringrazio perché nell’incontrarti qualcosa dentro si scuote e mi pare che si rinnovi una tacita e indicibile promessa, mai precisamente formulata ma in me ben salda sin dall’infanzia, questo avere cura radicalmente del mondo e farsene carico, nei modi che sono dati ad ognuno, e non già o non solo per misericordia (che bella e antica parola), piuttosto per una identità riconosciuta fra noi e gli altri viventi, nella consapevolezza che la nostra gioia e il nostro essere qui sono tutt’uno con le altre innumerevoli vite.
È stato bello incontrarvi.
E indimenticabile.
Restiamo vicini.
Ti abbraccio
Mariangela Gualtieri